martedì 25 marzo 2008

Anche l'alimentazione del papà influenza la salute del nascituro


L’importanza dei comportamenti alimentari della mamma durante la gravidanza, per un corretto sviluppo del feto, è già ampiamente dimostrata. Una ricerca condotta all’Università di Berkeley (California) ha evidenziato che anche le abitudini alimentari del padre possono influenzare la salute del nascituro. Esiste una qualità del liquido seminale maschile e lo stile alimentare incide su questa variabile.
Il problema principale osservato dai ricercatori, riguarda le aberrazioni numeriche dei cromosomi nel liquido seminale, sia in eccesso che in difetto, ovvero la cosiddetta aneuplodia. Tale situazione gioca un ruolo di primissimo piano in caso di disordini genetici come le sindromi di Down, di Turner e di Klinefelter.
Gli esperti sostengono inoltre che i folati rappresentano gli elementi preziosi per ridurre le possibilità di problemi e anomalie al nascituro.
La ricerca ha indagato le abitudini alimentari di 89 uomini sani e non fumatori ponendo particolare attenzione all'assunzione di vitamina C, vitamina E, beta carotene, folati e zinco. Si è riscontrato che gli uomini che consumano una più alta percentuale di folati (tra i 722 e i 1150 microgrammi al giorno) hanno presentato una percentuale più bassa, dal 20 al 30 per cento in meno, di squilibrio cromosomico nel liquido spermatico.
I vegetali, soprattutto quelli dalle foglie verde scuro come gli spinaci, sono sicuramente gli alimenti più ricchi di acido folico. Seguono: legumi, agrumi, cereali integrali.

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