Un semaforo per la salute

Come sempre la semplicità mette in moto meccanismi virtuosi. Ciò dimostra quanto possiamo fare per la nostra salute, senza fatica. Spesso è la fretta che ci porta fuori strada, non abbiamo il tempo per pensare, i neuroni si impigriscono, non rispondono agli stimoli complessi o routinari. Allora basta cambiare registro. Comunicare con più immediatezza. Meglio se con l'impiego di una simbologia familiare. A tal proposito, riporto un esperimento tanto semplice quanto redditizio in fatto di scelte salutari. 

Negli Stati Uniti -al Massachusetts General Hospital- Anne Thorndike, medico di Medicina generale, e i suoi colleghi hanno svolto un esperimento al self-service dell’ospedale. Le “cavie” erano i medici stessi, una categoria che a quanto pare, almeno in America, non brilla per le proprie scelte alimentari sane, forse anche a causa dei menù delle mense ospedaliere. I ricercatori si sono ben guardati dal fornire indicazioni dettagliate sulla presenza di grassi saturi o sul contenuto calorico dei piatti disponibili alla caffetteria, ma hanno messo a punto un’etichettatura standard ispirandosi ai colori del semaforo. Codice verde per i cibi più sani (frutta e verdura, carni magre), codice giallo per gli alimenti mediamente sani e codice rosso per le scelte in assoluto meno salubri (patatine, bibite zuccherate, fritti). Controllando come erano cambiate le scelte dei medici con l’arrivo dei codici colorati, i ricercatori hanno scoperto che la presenza del semaforo aveva fatto una bella differenza. Le vendite dei piatti con codice rosso erano calate del 9,2%, e quelle delle bevande con bollino rosso addirittura del 16,5%. Per converso, i cibi sani avevano venduto il 4,5% in più, con il picco massimo di aumento per le bibite “verdi”, pari al 9,6%.